Qualche mese fa avevamo parlato del travagliato rilascio delle ultime due versioni di FreeNAS, tra l’arrivo della nuova interfaccia grafica, l’abbandono prematuro di “Corral” e infine lo sviluppo della versione 11.0 di nuovo dotata della UI classica.
Alla IXSystems non si sono fatti scoraggiare e hanno proseguito lo sviluppo del sistema NAS fino al recente rilascio della versione 11.1 tutta nuova.
Novità estetiche, ma anche di sostanza
Partiamo dall’aspetto che maggiormente attira l’attenzione di un sistema, altrimenti, piuttosto tradizionale a livello di funzionalità: la nuova interfaccia grafica. Abbandonato il tema scuro e spigoloso visto nella scorsa recensione, gli sviluppatori si sono orientati verso un decisamente più piacevole tema a base chiara, con una organizzazione grafica più pulita e piacevole. Il design ricorda quello dell’ambiente Android di ultima generazione, piuttosto piatto e con icone e volumi caratterizzati da contorni tondeggianti e colori vivaci.
Il menu orizzontale superiore è stato completamente rimosso, a favore di una unità laterale a scomparsa, che racchiude tutte le funzioni storicamente presenti. Anche la struttura delle sotto voci è stata rivista e riorganizzata, ma risulta nel complesso facilmente navigabile e coerente con quella classica a cui siamo abituati. Altra novità della nuova UI è la corretta visualizzazione anche da dispositivi mobili.
Migliora in modo sostanziale la rappresentazione grafica dei dati, sia nella dashboard, sia nell’area dedicata alla reportistica. I grafici sono estremamente dettagliati e allo stesso tempo molto belli da vedere e da consultare. Anche la shermata iniziale guadagna un sostanzioso miglioramento grafico, con rappresentazioni istantanee dell’utilizzo dei volumi, del carico di lavoro e dello stato delle risorse hardware e della rete. Curiosa la possibilità di aggiungere delle note testuali a fondo pagina, mentre risulta piuttosto limitante non poter riorganizzare le mattonelle secondo una distribuzione personalizzata.
La nuova interfaccia permette inoltre di scegliere un tema personalizzato tra le otto colorazioni proposte.
Questa migliorata esperienza utente ha tuttavia un impatto non da poco sulle risorse necessarie per il funzionamento del sistema: FreeNAS consiglia infatti almeno 8GB di RAM per funzionare correttamente (limite che comunque può essere ignorato in fase di installazione) e su appliance con risorse minori le latenze di risposta risultano piuttosto evidenti.
Naturalmente è possibile accedere e lavorare con l’interfaccia classica che, al momento, risulta essere ancora quella di default.
Sotto la scocca
Le novità di questa release riguardano anche numerosi aspetti del sistema sottostante, a partire dalla base che diventa FreeBSD 11.1 Stable e porta numerosi vantaggi a livello di supporto hardware con driver aggiornati e fix a livello di sicurezza e vulnerabilità. Anche OpenZFS viene aggiornato e include miglioramenti in termini di velocità nella gestione degli snapshot e di file di grandi dimensioni.
Una novità interessante riguarda, ad esempio, la possibilità di assegnare una priorità alle operazioni di resilvering in caso di sostituzione di un disco o di danneggiamento di un array. Resilvering che può essere anche schedulato dall’utente nei momenti più opportuni anche in relazione allo stato di carico del sistema. È stata aggiunta l’integrazione con le principali piattaforme Cloud con supporto ad ambienti Azure, Google, Amazon e Backblaze. Questa feature si combina con Cloud Sync per consentire la sincronizzazione nativa (Task -> Cloud Sync) di cartelle e volumi verso ambienti Cloud esterni, anche qui con schedulazioni programmabili. Si può scegliere la direzione di sync (Pull o Push), la modalità di trasferimento (Sync, Move o Copy) e la frequenza con una granularità molto elevata. Al momento questa funzione non è presente nella nuova interfaccia, ma è accessibile solo dalla classica.
Macchine Virtuali
La novità più interessante nelle scorse release di FreeNAS era stata l’introduzione del supporto alle macchine virtuali vere e proprie, in aggiunta alle Jails usate in passato (che comunque sono ancora disponibili). Essendo una funzionalità più recente è anche quella che vede il maggior numero di miglioramenti: supporto a tastiere non US, possibilità di riavviare e clonare VM da interfaccia grafica, modifica della risoluzione con VNC, dell’IP a cui agganciare la console e la NIC a cui la macchina virtuale deve appoggiarsi.
Sempre in termini di virtualizzazione, FreeNAS 11.1 introduce il supporto (ancora in fase preliminare) ai container Docker, di cui è possibile creare istanze funzionanti sempre nella gestione delle VM, sfruttando la distribuzione Linux specifica RancherOS.
(il dettaglio di tutte le novità si può consultare qui)