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Il grande vantaggio di OpenStack è quello che i clienti possono scegliere se usare l’implementazione standard per ogni progetto oppure, per ciascun progetto, una soluzione fornita da un vendor specifico.
La promessa di OpenStack è l’interoperatibilità tra i componenti di vari vendor o progetti Open Source, offrendo in tal modo al cliente un’ampia gamma di scelta per la soluzione ai suoi bisogni.
OpenStack può offrirti questi benefici:

gestione self-service del ciclo vitale delle istanze: lancia, riavvia, sospendi, ridimensiona e termina le istanze;

  • gestione delle risorse computazionali: CPU, memoria RAM, dischi e interfacce di network;
  • gestione della LAN (Flat, Flat DHCP, VLAN DHCP e IPv6) tramite l’allocazione programmata di IP e VLAN;
  • API con rate limit e autenticazione per gestire gli accessi alle risorse ed evitare che gli utenti si danneggino a vicenda con un utilizzo eccesivo delle API;
  • architettura distribuita ed asincrona per un sistema scalabile ed HA;
  • gestione delle immagini delle VM (storing, importazione, condivisione, query)
  • indirizzi IP flottanti, ossia la possibilità di assegnare (e riassegnare) IP alle VM;
  • Gruppi di Sicurezza, cioè flessibilità nell’assegnare e controllare l’accesso alle istanze creando separazione fra pool di risorse;
  • Role Based Access Control (RBAC, controllo di accesso basato sul ruolo) per controllare la sicurezza su base utente, ruolo e progetto;
  • Project & Quotas, allocazione, tracciatura e limitazione dell’uso delle risorse;
  • REST-ful API.

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L'autore

Giuseppe Paternò

Giuseppe Paternò

IT Architect ed esperto in sicurezza informatica, ha un ampio background nel mondo dell'Open Source. Ha lavorato come consulente presso aziende quali RedHat, Canonical, Sun e IBM, oltre a essere Managing Director della multinazionale svizzera GARL. Si occupa inoltre di tecnologie legate al Cloud, tra cui  CloudStack e OpenStack.