IT Architect ed esperto in sicurezza informatica, ha un ampio background nel mondo dell'Open Source. Ha lavorato come consulente presso aziende quali RedHat, Canonical, Sun e IBM, oltre a essere Managing Director della multinazionale svizzera GARL. Si occupa inoltre di tecnologie legate al Cloud, tra cui CloudStack e OpenStack.
In una prima versione di questa pubblicazione, ho fatto menzione alla promessa di OpenStack di garantire interoperabilità fra diversi componenti di diversi vendor, o fra progetti Open Source. Di fatto ciascuno componente descritto negli articoli precedenti può essere facilmente sostituito con un prodotto o un progetto di vendor diversi.
Al momento in cui scrivo, l’unico componente che non ha alternative valide è Keystone.
Keystone funge da registro di servizio e repository per gli utenti, per cui gioca un ruolo essenziale in OpenStack. Sebbene è stato concepito per avere utenti interni come in Amazon AWS, lo sviluppo si sta spostando da un’interfaccia HTTP a sistemi d’identificazione esistenti, come LDAP o SAML.
Anche Horizon, la dashboard web, ha pochi sostituti papabili dal momento che la scelta dei colori e del logo puà essere personalizzata in base ad ogni richiesta.
I progetti per cui ha senso adottare un approccio a plugin sono Nova, Neutron, Swift e Cinder. Ricapitoliamo con l’aiuto di alcune tabelle quali sono i più importanti sostituti Open Source e proprietari per ogni componente -- tieni a mente che questo elenco può variare.
Hai letto molto materiale su OpenStack e sei in procinto di implementarlo; ma facciamo un passo indietro per capire perché sei così desideroso di abbracciare il cloud. Riflettendo potresti trovare migliaia di ragioni, ma in base alla mia esperienza i motivi base sono due:
Ti ho promesso che ti avrei rivelato l’ingrediente segreto per un progetto vincente con OpenStack. Lasciami cominciare con due esempi.
Il primo riguarda un provider di tele-comunicazioni europeo piuttosto conosciuto. Come ogni altro operatore, questi ha una struttura interna complessa e quando qualcuno del team interno propose OpenStack come possibile soluzione, il management ai piani alti decise che non era abbastanza “enterprise” e preferì adottare una soluzione certificata che includeva, fra gli altri, VMware ed Oracle.
Il tempo necessario a fare il deployment di una singola macchina virtuale era circa di 40 giorni a causa di tutti i processi necessari. Un sistemista riceveva ogni giorno delle lamentele dagli sviluppatori, che a loro volta erano sotto pressione dal team di marketing per creare più velocemente le campagne per il mercato.
OpenStack è stato creato da zero per scalare a migliaia di nodi e svilupparsi su diversi datacenter e zone geografiche. Per questo motivo OpenStack può venir suddiviso in 3 zone gerarchiche: Regioni, Zone di Disponibilità e Host Aggregati.
Regioni
Ogni regione ha il suo deployment di OpenStack, endpoint API, network e risorse computazionali incluse. Regioni diverse condividono un set di servizi Keystone e Horizon per garantire un'interfaccia Web e il controllo dell'accesso.
Swift – Object Storage
Object store permette di archiviare e recuperare i files; fornisce una piattaforma di storage pienamente distribuita, accessibile via AIP che può essere integrata direttamente nelle applicazioni o venir usata per i backup, l’archiviazione e la conservazione dei dati.
Nota: Object Storage non è un file system tradizionale, ma piuttosto un sistema di storage distribuito per dati statici come le immagini delle macchine virtuali, le foto, le email, i backup e gli archivi.