Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, svolge l'attività di libero professionista come consulente IT, dopo un periodo di formazione e esperienza in azienda nel ruolo di sistemista Windows e Linux. Si occupa di soluzioni hardware, siti web e virtualizzazione.
Abbiamo provato il sistema di Virtual Desktop Infrastructure (VDI) as a service offerto dal colosso statunitense. In pochi clic si possono creare e distribuire desktop virtuali completi e accessibili ovunque.
I sistemi di VDI non sono una novità nel panorama IT, basti pensare a Citrix XenApp o a prodotti meno diffusi ma in rapida evoluzione, come VMware Horizon. La vera differenza in termini di prestazioni e disponibilità, in particolare per la piccola e media azienda, la può fare però solo il passaggio a una soluzione basata su cloud. Chi sceglie un fornitore nel cloud, con un approccio as a service, non si deve più preoccupare di tutta quella che è l’infrastruttura hardware e software, basta un accesso a Internet e un qualsiasi terminale, un tablet o persino un vecchio PC con Linux o il portatile del dipendente (in logica BYOD) per offrire un desktop aziendale completo e aggiornato, sempre disponibile.
Tra i principali limiti all'adozione di queste soluzioni ne segnaliamo due – uno legato all’ambito software, l’altro all’hardware. Il primo riguarda la gestione delle licenze dei software: Microsoft non ha mai reso la vita facile a chi vuole implementare una soluzione VDI ed è forse più facile trovare sistemi in cui il licensing è stato interpretato o configurato in modo non corretto di situazioni in cui le cose sono fatte a regola d'arte.
Il secondo limite è la necessità di garantire buone prestazioni ai desktop degli utenti in ogni situazione: progettare un sistema (a livello di hardware, networking, hypervisor e così via) in grado di fornire sempre le risorse giuste in tutte le situazioni non è facile, soppratutto per i piccoli system integrator o i cloud provider con meno esperienza.
Read more Amazon WorkSpaces: quando il desktop diventa cloud-basedAbbiamo già parlato in modo piuttosto esteso delle funzionalità e dei vantaggi dell’uso di FreeNAS come gestore dello storage, ma in questo articolo andremo a vedere in modo semplice e operativo come creare, utilizzare e ripristinare gli snapshot.
Uno snapshot si può descrivere con una “fotografia” dello stato dello storage in un determinato istante nel tempo, che permette di effettuare il cosiddetto Rollback a una situazione precedente. Grazie al meccanismo Copy-On-Write di ZFS (descritto nel precedente articolo) le operazioni di snapshot sono particolarmente veloci e occupano pochissimo spazio.
Partendo da una installazione di FreeNAS già funzionante e dotata di storage configurato, la situazione più comune in cui ci troveremo è quella di un volume ZFS a cui corrispondono una o più cartelle condivise in rete. Queste share possono essere attaccate da un ransomware o possono semplicemente subire cancellazioni parziali o accidentali. In una situazione del genere, la presenza degli snapshot correttamente configurati può risultare una soluzione salvavita.
Il ProLiant ML10v2 è un server tower che si posiziona alla base dell’offerta di HP Enterprise e offre (in base alle sue diverse configurazioni) un rapporto prezzo/caratteristiche molto vantaggioso. Uno dei possibili utilizzi per un prodotto di questo tipo è la realizzazione di un host virtuale con vSphere. Con meno di 500 euro ecco come allestire un piccolo laboratorio con cui provare vSphere senza rinunciare a buone prestazioni.
Hardware e dotazione
Questo server rientra nella tipologia a socket singolo in formato tower (con ingombro di 4U). È disponibile in diverse configurazioni hardware, che si differenziano principalmente per il processore con cui sono equipaggiate: Intel Core i3-4150, Pentium G3240, oppure Xeon nelle version1 E3-1220v3 o 1241v3 con 8 MB di cache di terzo livello L3. Il quantitativo di memoria RAM onboard è di 4 GB (upgradabile fino a 32), mentre la gestione dei dischi (è presente una unità da 1TB ma solo in alcune configurazioni) è affidata a un controller SmartArray B210i. Lato networking troviamo una scheda dual gigabit 332i (con chipset Broadcom Nextreme BCM5730). Da segnalare la presenza della iLO 4 (aggiornabile anche alla release Advanced), seppur senza porta di rete dedicata.
Read more ML10v2: un laboratorio virtuale vSphere firmato HPE a meno di 500 eurol'AS/400 (nome comunemente associato all'IBM iSeries) è un server di fascia media, progettato e sviluppato per ambienti di tipo small-business o dipartimenti di grandi compagnie. Successivamente aggiornato e modificato per lavorare su reti distribuite per applicazioni Web, l'AS/400 utilizza processori PowerPC con un set di istruzioni limitato, e sistema operativo OS/400.
As/400 è stato una pietra miliare di IBM e deve il suo successo ad elevate caratteristiche di affidabilità e stabilità, sia lato hardware che lato software, unite ad un prezzo di ingresso relativamente basso (circa 20.000 euro) e alla capacità di gestire centinaia di terminali contemporaneamente.
Ecco un'altra raccolta di foto della seconda parte della fiera, che si è conclusa proprio oggi.
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