Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, svolge l'attività di libero professionista come consulente IT, dopo un periodo di formazione e esperienza in azienda nel ruolo di sistemista Windows e Linux. Si occupa di soluzioni hardware, siti web e virtualizzazione.
Esistono decine di software e servizi differenti per fare una riunione (meeting), o tenere una conferenza o un piccolo seminario online (webinar): non è affatto facile comprendere quale è il prodotto più adatto in base alle vostre esigenze. Abbiamo quindi selezionato e provato per voi i prodotti a nostro parere più interessanti e completi di questo settore.
I due termini che abbiamo citato (meeting e webinar) descrivono – seppur con alcune differenze – le due principali situazioni in cui questi software vengono utilizzati. Nel primo caso si tratta sostanzialmente di un metodo facile e comodo per fare una riunione online, condividendo lo schermo, file o immagini. In questa situazione il numero di partecipanti è ovviamente limitato, mentre l’interazione è molto elevata: ad esempio chiunque può prendere il controllo della presentazione e tutti possono parlare contemporaneamente.
Nel caso di un webinar, invece (parola che nasce dalla fusione di Web e seminar), il numero di partecipanti può essere molto elevato (anche oltre i 100), mentre diminuisce molto il livello di interazione, perché normalmente i relatori sono solo un gruppo contenuto.
L’utilizzo di queste tecnologie comporta numerosi vantaggi in termini logistici e di contenimento dei costi, perché può annullare le distanze geografiche avendo a disposizione un normale computer o un dispositivo portatile (come un tablet o uno smartphone).
Tipologie di infrastruttura e piattaforme supportate
La quasi totalità dei prodotti che abbiamo analizzato viene venduta sotto forma di servizio, dunque con un costo mensile legato nella maggior parte dei casi al numero di partecipanti. Solo alcuni software vengono invece venduti con una licenza (da pagare una tantum). Alcune applicazioni come WebEx di CISCO, mettono a disposizione sia la versione as-a-service, sia quella on-premises (chiamata WebEX meeting Server). Lo stesso vale per ScreenConnect di Connectwise, che è un prodotto incentrato sul controllo remoto, ma include funzioni specifiche per il meeting online (di cui abbiamo parlato anche nel precedente articolo sulle piattaforme MSP).
Read more Riunioni e videoconferenze tramite Internet: il software giusto per ogni situazioneIn questi giorni si sta svolgendo a Las Vegas l’edizione 2016 del VMworld, il più importante evento legato al mondo VMware. Lo slogan di quest’anno è “be_TOMORROW”.
Tra gli argomenti più interessanti presentati finora c’è la nuova piattaforma VMware Cloud Foundation, una nuova architettura per la creazione di infrastrutture cloud. È stata presentata anche la Cross-Cloud Architecture (ancora in Tech Preview) insieme a vCloud Availability e vCloud Air Hybrid Cloud Manager. Si è parlato anche di novità a livello di integrazione tra i Container e l’ecosistema vSphere.
Read more Novità dal VMworld USA 2016Abbiamo analizzato le statistiche dei principali player dell’hosting a livello globale e analizzato le soluzioni più diffuse per pubblicare un sito Web utilizzando Wordpress. Ecco cosa abbiamo scoperto.
Con questo articolo vogliamo analizzare la situazione del mercato hosting a livello globale, con una comparativa tra i numerosi player del settore. Come spesso accade nel business, i primi della classifica sono quelli con la fetta più grande del mercato.
Il podio a livello globale
Godaddy è il primo Web Hosting Provider al mondo, con una fetta di mercato del 5,8%, seguito da Blue Host con una percentuale de 2,5%, per finire con Host Gator al 2.1% sul terzo scalino del podio (fonte di questi dati è Host Advice). Da sottolineare il fatto che tutti e tre questi provider sono di origine statunitense. Altro dato importante è il distacco netto tra il primo in classifica e i suoi inseguitori: GoDaddy infatti si distanzia di più del doppio di punti percentuali. Questa classifica mantiene gli stessi posti anche a livello nazionale negli Stati Uniti.
La situazione nei singoli paesi
GoDaddy domina con un 14% del mercato, seguito da Blue Host al 6,5% e Host Gator con il 5.4. A livello globale come nazionale, GoDaddy mantiene il dominio con oltre il doppio delle quote rispetto al diretto concorrente in seconda posizione. Nonostante questa prima analisi, vedremo che negli Stati Uniti il mercato è comunque abbastanza aperto. Ma in questa classifica Amazon con i suoi Web Services, dove si trova? Il colosso del Cloud deve accontentarsi del quinto posto a livello mondiale con l’1,8% del mercato, seguito da un quarto posto a livello USA (3,9%). Viene naturale pensare anche ad altri due nomi importanti nel mondo Cloud, che fin qui non sono stati nominati: Microsoft e Google. Dal momento che le loro offerte sono differenti non sono rientrati in questa classifica riguardante il Web Hosting.
Read more Hosting: il provider giusto per un sito Web realizzato con WordpressNello scorso numero abbiamo parlato degli strumenti utili per chi voglia diventare Managed Service Provider (MSP), proponendo una serie di piattaforme per la gestione – sia lato strettamente sistemistico, che amministrativo – delle infrastrutture dei propri clienti. Una di queste è Comodo One MSP, proposta gratuitamente (seppur con alcune limitazioni, superabili passando al piano Premium) dal colosso della sicurezza IT Comodo.
L’accesso gratuito al prodotto è sicuramente un punto di forza della piattaforma Comodo One MSP (d’ora in poi solo One), che integra le tre funzionalità fondamentali di cui ogni MSP necessità: Remote e Security Management, Patch Management e Service Desk con ticketing.
Remote e Security Management, insieme al Patch Management rientrano nella famiglia dei prodotti RMM (Remote Monitoring and Management) necessari al provider per mantenere il controllo e la manutenzione dell'infrastruttura dei clienti. Ne fanno parte i software di controllo remoto, di monitoraggio risorse, notifica e gestione aggiornamenti con automazione. Più legata al mondo PSA (Professional Service Automation) è invece la gestione Service Desk con relativo ticketing e strumenti di time-traking e documentali.
Per chi non si accontenta delle funzionalità base sono disponibili diversi upgrade (alcuni gratis e altri a pagamento) che danno accesso a livelli di protezione più elevati, oltre alla possibilità di installare moduli aggiuntivi. Troviamo ad esempio una protezione endpoint di livello superiore, con firewall avanzato e Host Intrusion Prevention, mentre il pacchetto dedicato alla sicurezza di rete offre migliori funzioni di monitoraggio, intrusion detection e un sistema per la cattura e l’analisi dei pacchetti in transito. Tra gli upgrade c'è anche il client Acronis per il backup nel cloud (Acronis Cloud Backup).
Altri moduli disponibili sono Antispam Gateway, Dome Shield, Korugan Central manager (appartenenti alla categoria RMM) e Comodo CRM, e Comodo Quote Manager (categoria PSA). Da sottolineare che alcuni di questi moduli sono completamente gratuiti (come Quote Manager, il pacchetto per la preparazione di preventivi), mentre altri offrono la possibilità di essere installati comunque gratuitamente seppur in configurazione base (ad esempio cWatch basic, componente per la sicurezza di rete). In ogni caso, accedendo alle specifiche di ciascuno, si possono trovare le necessarie informazioni sui prezzi.
Read more Comodo One: una piattaforma completa per MSP a costo zeroIl rilascio di un nuovo sistema operativo è uno scenario certamente noto per gli addetti ai lavori. L’arrivo di Windows 10 non fa eccezione, ma è certamente cambiata la modalità di distribuzione sperimentata da Microsoft.
Per la prima volta nella storia del sistema operativo di Redmond, gli utenti delle precedenti versioni di Windows (7, 8 e 8.1) possono scaricare e installare gratuitamente l’aggiornamento a Windows 10. Naturalmente mantenendo la versione equivalente a quella attualmente installata (ad esempio la 7 Professional diventa 10 Pro) e la relativa licenza. Tuttavia l’aggressività con cui Microsoft sta distribuendo l’update ha generato un certo malcontento tra utenti e addetti ai lavori. Questa sensazione è stata anche accentuata dall’integrazione dell’aggiornamento a Windows 10 in Windows Update (che spesso portava ad una installazione sostanzialmente automatica) e dalla martellante campagna di notifiche ai possessori dei PC ancora non aggiornati.
Read more Windows 10: le novità legate alla sicurezza