Abbiamo provato il sistema di Virtual Desktop Infrastructure (VDI) as a service offerto dal colosso statunitense. In pochi clic si possono creare e distribuire desktop virtuali completi e accessibili ovunque.
I sistemi di VDI non sono una novità nel panorama IT, basti pensare a Citrix XenApp o a prodotti meno diffusi ma in rapida evoluzione, come VMware Horizon. La vera differenza in termini di prestazioni e disponibilità, in particolare per la piccola e media azienda, la può fare però solo il passaggio a una soluzione basata su cloud. Chi sceglie un fornitore nel cloud, con un approccio as a service, non si deve più preoccupare di tutta quella che è l’infrastruttura hardware e software, basta un accesso a Internet e un qualsiasi terminale, un tablet o persino un vecchio PC con Linux o il portatile del dipendente (in logica BYOD) per offrire un desktop aziendale completo e aggiornato, sempre disponibile.
Tra i principali limiti all'adozione di queste soluzioni ne segnaliamo due – uno legato all’ambito software, l’altro all’hardware. Il primo riguarda la gestione delle licenze dei software: Microsoft non ha mai reso la vita facile a chi vuole implementare una soluzione VDI ed è forse più facile trovare sistemi in cui il licensing è stato interpretato o configurato in modo non corretto di situazioni in cui le cose sono fatte a regola d'arte.
Il secondo limite è la necessità di garantire buone prestazioni ai desktop degli utenti in ogni situazione: progettare un sistema (a livello di hardware, networking, hypervisor e così via) in grado di fornire sempre le risorse giuste in tutte le situazioni non è facile, soppratutto per i piccoli system integrator o i cloud provider con meno esperienza.
L’offerta di Amazon
Amazon offre una piattaforma VDI abbastanza completa chiamata WorkSpaces (WS): questa soluzione adotta un approccio a consumo, con un prezzo fisso mensile per ogni desktop in base alle caratteristiche e alle licenze necessarie. Chi sceglie di adottare una piattaforma come questa non deve preoccuparsi di licenze (perlomeno per quanto riguarda le applicazioni fondamentali e il sistema operativo) nè di prestazioni: la piattaforma viene fornita chiavi in mano e può interfacciarsi direttamente anche a tutti i servizi di Amazon Web Services, per soddisfare anche le esigenze più elevate in termini di infrastruttura IT.
WorkSpaces è disponibile in tre macro famiglie di pacchetti: Value, Standard o Performance con le rispettive differenze in termini di risorse hardware e software. Di default, tutti i bundle di WorkSpaces sono dotati di un sistema operativo Windows 7 (o meglio Windows 7 Experience basato su Windows Server 2008 R2) con Internet Explorer 11 e WinZip, mentre l’accesso alle soluzioni Plus consente di avviare l’istanza virtuale arricchita da software aggiuntivi (Office Professional, Trend Micro e un pacchetto di utility). Una volta avviato il WorkSpaces è possibile installare i software necessari con le relative licenze in possesso dell’utente, in alternativa (e indipendentemente dal pacchetto scelto) si può creare una immagine personalizzata rispetto a quelle standard.
Una volta selezionata la tipologia di ambiente e il relativo deploy dall’interfaccia web di AWS, gli utenti ricevono una email con le istruzioni per l’accesso al proprio dekstop virtuale. Per poter iniziare a utilizzare WorkSpaces è sufficiente scaricare l’apposito client e accedere con le credenziali fornite: il client è disponibile per PC, Mac, Chromebook, iPad, Kindle e tablet Andoid, consente quindi un utilizzo e una portabilità totale. Inoltre la natura cloud-based di WorkSpace permette all’utente di passare da un dispositivo all’altro in modo del tutto trasparente e senza perdere l’accesso alle sue risorse (software installati, dati e così via). WorkSpaces si integra perfettamente con una piattaforma Active Directory esistente, qualora non sia già presente in azienda viene creato un dominio ad hoc a cui vengono collegati tutti i desktop. Per quando riguarda lo storage, in base al pacchetto scelto si passa da 10 a 100 GB di spazio per ogni istanza.
Un aspetto molto importante è quello della sicurezza: utilzzando il protocollo PC-over-IP (PCoIP) i dati aziendali (o in generale i dati di chi amministra l’infrastruttura) non vengono in alcun modo memorizzati sul dispositivo in uso all’utente finale. In questo modo l’esperienza d’uso è quanto di più simile a quella di un desktop fisico (il protocollo si occupa anche di ottimizzare l’utilizzo della banda), senza che i dati escano dal cloud AWS e di conseguenza dall’ambiente di lavoro.
Il costo dei diversi pacchetti varia anche in base all’area geografica di appartenenza (il dettaglio qui). Amazon permette anche l'uso di licenze (Windows e Office) di proprietà (previa verifica di alcuni requisiti minimi) risparmiando così qualche dollaro rispetto ai prezzi normali. Ad esempio una configurazione Value con 1 vCPU, 2 Gbyte di Ram, 10 Gbyte di storage costa 27 dollari al mese, la configurazione Standard con 2 vCPU, 4 Gbyte di Ram e 50 Gbyte di storage viene 37 dollari. Il passaggio alla versione Plus con Office Professional e l'antivirus Trend Micro Worry-Free Business costa 15 dollari in più al mese. I prezzi purtroppo non sono frazionabili: anche se utilizzate il desktop per un paio di giorni dovrete pagare il mese intero.
Sensazioni d’uso da utente finale
Noi abbiamo provato il pacchetto Value Plus (42 dollari al mese). Una volta installato il WorkSpace Client, è sufficiente inserire le credenziali per trovarsi a lavorare con una interfaccia che è del tutto simile a quella della connessione Remote Desktop di Windows: è possibile inoltre lavorare a schermo intero in modo da annullare praticamente del tutto la sensazione di lavorare su un desktop remoto, anche se si usano due schermi collegati al PC (Workspaces si adatta su entrambi gli schermi alla massima risoluzione).
L’esperienza d’uso complessiva è buona, seppur parzialmente limitata dalle performance del pacchetto (2GB di RAM e 1 vCPU) che in alcuni momenti danno una sensazione di reattività non ottimale. La navigazione nel file system e nelle diverse aree del sistema operativo è fluida, l’avvio dei programmi (Word, Excel, Chrome etc) richiede tempi accettabili ma naturalmente non al livello di quelli offerti da un desktop fisico dotato di disco SSD. Queste sensazioni sono state confermate da un test delle prestazioni sullo storage, che vedono valori piuttosto modesti (li vedete nella schermata qua sotto, ma sappiate che sono valori comunque indicativi), mentre ci ha colpito positivamente la velocità della connessione a Internet, che supera abbondantemente i 100 Mbps in download e i 50 in upload (il traffico viene fatturato a parte in base alle tariffe AWS).
Le stampanti presenti in locale vengono tutte agganciate automaticamente e hanno funzionato perfettamente nei nostri test. Per condividere i file tra i desktop si può poi utilizzare WorkDocs, un servizio di object storage gestito con funzionamento molto simile a Dropbox, per il quale sono disponibili anche le versioni Android, iPad e Kindle Fire.
WorkSpaces a nostro parere ha un approccio vincente al VDI. Sicuramente è adatto in molte situazioni e offre numerosi vantaggi rispetto al setup di una infrastruttura on-premises: facilità di creazione degli ambienti di lavoro, scalabilità, sicurezza e assenza di manutenzione sono quelli principali, anche se gli aggiornamenti del sistema operativo devono comunque essere applicati dall'operatore. Tra gli svantaggi c'è sicuramente il prezzo, non particolarmente elevato, ma decisamente superiore a quello dell'acquisto di un portatile e delle relative licenze per un uso anche solo triennale. Se nel conto si mettono però anche i costi di gestione, deployment, configurazione e amministrazione delle risorse IT, il divario in termini di prezzo, perlomeno per chi si accontenta di un desktop tradizionale non particolarmente prestante, si assottiglia significativamente.