Intervista a Giuseppe Paternò (“Gippa”) candidato al board di OpenStack e nostro collaboratore

giuseppe paterno 200x3001Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Giuseppe Paternò (“Gippa” per gli amici), autore dell’introduzione a OpenStack che abbiamo pubblicato negli ultimi numeri di GURU advisor. Giuseppe è amministratore delegato di GARL (società svizzera che si occupa di sicurezza) e di Alchemy Solutions (soceita’ inglese che si occupa di Cloud) e vanta una esperienza pluriennale come consulente e advisor in tutta Europa per progetti basati su tecnologie cloud come OpenStack, CloudStack, OpenNebula e Ganeti. Ha lavorato per moltissime aziende leader del settore, come Sun, IBM, Symantec, Red Hat, Canonica e Wind/Infostrada.

Giuseppe, dal tuo punto di vista quali saranno le novità del cloud nel 2016? Alessandro Perilli di Red Hat, intervistato da me qualche mese fa ha sottolineato in particolare come il cloud computing sia – necessariamente – un fenomeno “plurale”, dove più soluzioni differenti devono coordinarsi e collaborare tra loro. In questa ottica come vedi OpenStack e le soluzioni di orchestrazione (alla CloudForms) che sembra diventeranno sempre più necessarie per disporre di una vera soluzione enterprise?

 

Le tendenze in ambito cloud si stanno spostando molto verso l’applicativo e il multi-cloud. Non solo avremo cloud privato e cloud pubblico, ma la tendenza –forse gia’ nel 2016- e’ di mettere i nostri workload dove più ci conviene o in base al territorio. E per questo mi sento di condividere il pensiero di Alessandro. Sicuramente soluzioni di Cloud Management Platform (CloudForms, ma anche CSA di HP e Scalr) sono uno strumento utilissimo per ambienti multi-cloud. Penso che però una standardizzazione dell’accesso alle risorse, più nel concreto un set di APIs standard, sia una marcia in più per arrivare ad avere una piattaforma standard su cui interagire e sulla quale gli integrator possono sviluppare soluzioni. E penso che la risposta a questo sia OpenStack.

A mio avviso sarà molto interessante l’utilizzo “smart” degli applicativi. Sogno una dashboard di OpenStack dove l’utente caricherà il suo applicativo e chiederà di eseguirlo seguendo un certo livello di carico e di servizio. L’autoscaling (adattamento al carico), il disaster recovery, backup e sicurezza verranno automaticamente gestite dalla piattaforma. Sicuramente non lo vedremo nel 2016, ma progetti quali Docker, OpenShift e Kubernetes vanno proprio verso questo pensiero.

Tornando alla nostra Italia dove solo pochi comprendono il concetto di orchestrazione e di Enterprise IT, secondo te a che punto siamo nel cammino di adozione di queste tecnologie? Vedi ancora più cloud provider “smanettoni” che vendono soluzioni Iaas a partire da qualche host e uno storage più o meno ridondato o ti sembra che il concetto di “architettura cloud” stia passando e le piattaforme come OpenStack (o concorrenti) stiano avendo la maggiore?

Lavoro su OpenStack dal 2011 e mai come nel 2015 c’è stato tanto interesse e tante richieste di chiarimenti. Tuttavia l’adozione è molto lenta e molti sono ancora nella fase di Proof of Concept o di test interno. Se escludiamo l’Inghilterra, l’Italia e’ in linea con il resto d’Europa con la percezione della tecnologia e l’adozione del cloud, anche se non e’ cosi’ rapida come inizialmente potessi pensare. È  indubbio che i service provider e gli outsourcer siano stati i primi che hanno capito che prima o poi dovranno adottare OpenStack, ma anche loro fanno fatica a “digerirlo”.

Tuttavia ci sono casi interessanti anche in Italia: un mio cliente Italiano, molto conservativo, in cui Microsoft ha dato anche la possibilità di usare servizi Azure come parte del contratto, voleva ottimizzare i costi e diminuire le richieste al dipartimento IT. Tramite l’uso di un Cloud Management Portal e di procedure di automation, possiede una zona di produzione interna su VMWare dove ha i workload tradizionali Oracle e SAP, una OpenStack interna dove fa test, sviluppo e produzione web “semplice” e una parte su Azure dove ha i siti pubblici esterni.

Che puoi dirci rispetto alla tua candidatura per il board di OpenStack? Pensi che sia un ruolo in cui il tuo impegno e le tue conoscenze possano fare davvero la differenza? Quali sarebbero eventualmente i tuoi progetti per il futuro?

Mi sono candidato alle nominations un po' per una sfida che mi hanno lanciato sia clienti che amici che lavorano nell'engineering di OpenStack. Ci tengo a sottolineare che vengo dal campo, anche se ho piu’ di venti anni di esperienza e lavorato a livello mondiale. Proprio questa e’ la caratteristica che mi contraddistingue rispetto agli altri candidati. Voglio portare nel board la mia esperienza “sul campo”, dove e’ importante capire le necessita’ dei clienti e i problemi che ci sono nel software attuale. Voglio essere il portavoce dei clienti: i service provider regionali, gli outsourcer, le aziende e i system integrators.

Vorrei provare ad avere una fondazione piu' focalizzata sulle esigenze del mercato e meno sbilanciata verso quei vendor che devono vendere a tutti i costi per rispondere alle esigenze delle borse o investitori. Vorrei che ci fosse in OpenStack la stessa evoluzione di Linux, cercando di evitare alcuni errori, ma soprattutto ricalcandone i pregi. Linux per essere tale ci ha messo anni di evoluzione per raggiungere una stabilita’ del cuore dei pacchetti. Vorrei vedere lo stesso percorso evolutivo, anche se un po’ meno tempo, con un core stabile, efficiente e compatto.

Vorrei un concetto di “stable release” cosi’ come succede in Ubuntu LTS, o se vuoi Fedora vs. RHEL/CentOS. Le releases di OpenStack ora cominciano ad essere troppe, i clienti non possono aggiornare una infrastruttura cosi' critica ogni sei mesi. Attualmente passare da una release ad una non immediatamente successiva è un bel grattacapo e i system integrators hanno i loro problemi con le integrazioni. Le aziende vogliono stabilità a lungo termine, specialmente sulle componenti principali.

L'autore

Filippo Moriggia

Dopo 10 anni di esperienza nel settore del giornalismo tecnico collaborando con  PC Professionale, Panorama e altre testate del gruppo Mondadori, Filippo Moriggia ha fondato Guru Advisor, il sito italiano di riferimento per professionisti del settore IT, system integrator e managed service provider.
È laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni e svolge attività di libero professionista come consulente presso aziende e studi professionali. Si occupa in particolare di software, virtualizzazione, reti e sicurezza. È certificato VMware VCA for Data Center Virtualization.

banner5

fb icon evo twitter icon evo

Parola del giorno

L'acronimo SoC  (System on a Chip) nasce per descrivere quei circuiti integrati che, all'interno di un singolo chip fisico, contengono un...

>

YAML è un formato utilizzato per serializzare (ovvero salvare oggetti su supporti di memoria ad accesso seriale) dati, in modo...

>

Il termine Edge Computing descrive, all'interno di infrastrutture cloud-based, l'insieme di dispositivi e di tecnologie che permettono l'elaborazione dei dati ai...

>

L'acronimo FPGA  (Field Programmable Gate Array), descrive quei dispositivi hardware formati da un circuito integrato e con funzionalità programmabili tramite...

>

Il termine Agentless (computing) descrive operazioni dove non è necessaria la presenza e l'esecuzione di un servizio software (demone o...

>
Leggi anche le altre...

Download del giorno

Fiddler

Fiddler è un server proxy che può girare in locale per consentire il debug delle applicazioni e il...

>

Adapter Watch

Adapter Watch è uno strumento che permette di visualizzare un riepilogo completo e dettagliato delle informazioni riguardanti una determinata...

>

DNS DataView

DNS Lookup  è un tool a interfaccia grafica per effettuare il lookup DNS dal proprio PC, sfruttando i...

>

SolarWinds Traceroute NG

SolarWinds Traceroute NG è un tool a linea di comando per effettuare traceroute avanzati in ambiente Windows...

>

Network Inventory Advisor

Network Inventory Advisor  è uno strumento che permette di scansionare la rete e acquisire informazioni riguardanti tutti i...

>
Tutti i Download del giorno...

Archivio numeri

  • GURU advisor: numero 21 - maggio 2019

    GURU advisor: numero 21 - maggio 2019

  • GURU advisor: numero 20 - dicembre 2018

    GURU advisor: numero 20 - dicembre 2018

  • GURU advisor: numero 19 - luglio 2018

    GURU advisor: numero 19 - luglio 2018

  • GURU advisor: numero 18 - aprile 2018

    GURU advisor: numero 18 - aprile 2018

  • GURU advisor: numero 17 - gennaio 2018

    GURU advisor: numero 17 - gennaio 2018

  • GURU advisor: numero 16 - ottobre 2017

    GURU advisor: numero 16 - ottobre 2017

  • GURU advisor: numero 15 - luglio 2017

    GURU advisor: numero 15 - luglio 2017

  • GURU advisor: numero 14 - maggio 2017

    GURU advisor: numero 14 - maggio 2017

  • 1
  • 2
  • 3
  • Teslacrypt: rilasciata la chiave

    Gli sviluppatori del temuto ransomware TeslaCrypt hanno deciso di terminare il progetto di diffusione e sviluppo e consegnare al pubblico la chiave universale per decifrare i file. Read More
  • Proxmox 4.1 sfida vSphere

    Proxmox VE (da qui in avanti semplicemente Proxmox) è basato sul sistema operativo Debian e porta con sé vantaggi e svantaggi di questa nota distribuzione Linux: un sistema operativo stabile, sicuro, diffuso e ben collaudato. Read More
  • Malware: risvolti legali

    tutti i virus e in particolare i più recenti Ransomware, che rubano i vostri dati e vi chiedono un riscatto, violano la legge. Vediamo insieme come comportarsi, per capire anche se e quando bisogna sporgere denuncia. Read More
  • 1