Proxmox VE, la popolare soluzione open source di virtualizzazione della tedesca Proxmox Server Solutions GmbH, è giunto alla versione 4.0, da oggi disponibile a questo indirizzo. Proxmox VE permette di creare e gestire ambienti virtualizzati di tipo container (LXC) e macchine virtuali (KVM), storage, network virtualizzati e cluster in ambito di High Availability, il tutto tramite una comoda interfaccia Web.

Come le precedenti versioni, anche questa è basata su Debian, precisamente sulla versione 8.20, "Jessie", il kernel Linux utilizzato è il 4.2; chi ha installato la versione beta rilasciata a fine giugno può tranquillamente eseguire l'upgrade tramite apt-get.

Tra le nuove feature disponibili ricordiamo il supporto ad LXC al posto di OpenVZ (è disponibile nella wiki di Proxmox una guida alla migrazione da container OpenVZ a container LXC), quindi a plugin di storage come ZFS, Ceph e DRBD9, oltre alla totale compatibilità con IPv6; anche la creazione e gestione di setup HA è notevolmente migliorata, ad esempio non è più necessario configurare un sistema di fencing esterno, che viene invece configurato automaticamente, ed è presente un simulatore che consente di testare l'HA ed evidenziare eventuali problemi. La gestione da riga di comando (CLI) dei vari tool è stata migliorata.
Infine ricordiamo che Proxmox VE 4.0 può essere installato su tutti i server con Debian "Jessie" presente e che il supporto per le versioni 3.x finirà con la fine del supporto a Debian "Wheezy", previsto per aprile 2016.

È qui disponibile un video riassuntivo delle novità.

L'autore

Riccardo Gallazzi

Sistemista JR, tra i suoi campi di interesse maggiori si annoverano virtualizzazione con vSphere e Proxmox e gestione ambienti Linux. È certificato VMware VCA for Data Center Virtualization.